
La partenza delle ultime barre di combustibile dalla ex centrale elettronucleare di Caorso, se da una parte è fatto indubbiamente positivo, dall’altra lascia aperti ancora tutti i dubbi su quale possa essere il futuro dell’impianto.
Come ricordato più volte e da più parti in questi giorni, le operazioni in corso, compreso lo spostamento del combustibile, si svolgono, normativamente, all’interno della vecchia licenza di esercizio rilasciata a suo tempo ad Enel e mai ritirata, senza che sia mai stata rilasciata una licenza di decommissioning, cosa peraltro difficile visto che per tale operazione non è mai stato presentato alcun piano degno di questo nome. Si procede a rate annuali, con Sogin che presenta un piano di lavoro al governo e col governo che approva e finanzia le operazioni, almeno (come dice l’on. Foti) “fino a nuovo indirizzo”.
Ed è proprio questa eventualità del “nuovo indirizzo” che dovrebbe preoccupare i caorsani, a partire dal loro Sindaco che dovrebbe prima capire e poi spiegare ai suoi concittadini che il rilascio di una licenza di decommissioning non è solo un adempimento burocratico ma è un atto impegnativo a cui tutti i governi finora si sono sottratti proprio con l’intento di tenersi le “mani libere”. Per evitare, cioè, di mettere nero su bianco che il destino del sito di Corso è il “definitivo rilascio del sito esente da vincoli radiologici”. E senza quella licenza, chiamare ”dismissione” i lavori di smantellamento in corso è una truffa! Le barre torneranno se non verrà individuato un deposito nazionale, come sappiamo tutti ! Allora di che decommissioning si sta parlando? Si parla pure di una “festa” per questa “vittoria” ! La festa desta della menzogna e dell’ipocrisia.
Come non ci stancheremo mai di dire, la partita contro l’inizio della nuova era nucleare italiana si intreccia con quella , non ancora finita, della chiusura del vecchio nucleare, di cui “Arturo” è stata punta di diamante.
Se non si vince prima questa (contro il “vecchio”), l’altra partita (contro “il nuovo”) nemmeno potremo iniziarla. E non crediamo che si potrà vincerla se continua questa ambigua volontà di “non belligere” del sindaco Callori che si guarda persino bene, non diciamo di coinvolgere, ma nemmeno di informare correttamente i cittadini a cui deve rispondere. Questa parte, cioè l’informazione, potrebbe essere svolta dalle opposizioni, le quali però, fatto salvo il meritevole impegno individuale di qualche amministratore “storico”, come al solito latitano!
Per cui, caro signor Sindaco, evitiamo gli inutili trionfalismi. Se davvero l’obbiettivo condiviso è impedire che, dopo l’addio all’uranio, si debba dare il benvenuto al plutonio, c’è ancora molto da lavorare.
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