(ovvero: i rischi della modica quantità di radiazioni.)
Curiosamente, mentre si conoscono gli effetti di dosi massicce di radiazioni atomiche dovute a fattori "incidentali" ( da Hiroshima a Chernobyl, per capirci), poco o nulla viene scritto sulle conseguenze derivanti dall'assorbimento di piccole dosi di radioattività per periodi medio-lunghi, cosa assai più interessante per popolazioni che dovrebbero ospitare per svariati decenni le future centrali nucleari italiane: governanti, amministratori e media preferiscono sviscerare il tema delle presunte ricche "compensazioni".
Eppure, visto l'alto numero di impianti nucleari esistenti ormai da decenni, qualche ricerca seria è stata svolta ed i risultati sono disponbili: basta cercarli!
Per esempio: nel 2007 l'Ufficio federale della sanità pubblica, organismo dipendente dal Ministero della Sanità tedesco, ha pubblicato i risultati di uno studio, denominato "kikk" (acronimo che vuol dire cancro infantile in prossimità di centrali nucleari) che merita attenzione per diverse ragioni: la prima è che statisticamente rilevante (vengono esaminati tutti i tipi di cancro presso tutti i 16 siti nucleari tedeschi nell'arco di tempo che va dal 1980 al 2003 su una popolazione molto ampia comprendente anche i bambini sotto i 5 anni di età).
La seconda è la sua autorevolezza: è stato infatti commissionato dall'Ufficio tedesco per la radioprotezione e realizzato da un gruppo di ricercatori dell'università di Meinz, non sospettabili di antinuclearismo.
La terza è la sua validazione da parte del governo tedesco, che ha ufficialmente accettato i risultati e le tesi della ricerca.
Quali sono i risultati?
Che tra i bambini di età inferiore a 5 anni abitanti nel raggio di 5 km da una centrale si riscontrano il 220% di casi di leucemie e il 160% di casi di cancro in più!
Man mano che ci si allontana dalle centrali, l'incidenza delle patologie indicate decresce.
(Per verifica, vi suggeriamo di consultare:
http://qualenergia.it/view.php?id=1251&contenuto=Articolo#
http://alessandriamd.blogspot.com/2009/12/kikk.html
http://alessandriamd.blogspot.com/2009/12/kikk.html
http://www.ehjournal.net/content/8/1/43 versione completa dello studio, in inglese)
Che altro dire?
Aveva probabilmente ragione Gianni Mattioli quando, anni fa, notava che per "Soglia Massima Ammissibile" non si intende "quella particolare dose di radiazioni al di sotto della quale non c'è pericolo", bensì "quella dose a cui sono associati effetti somatici, tumori e leucemie in numero tale da essere considerato accettabile a fronte dei supposti benefici economici che deriverebbero dalle attività che generano le radiazioni stesse".
Non è un approccio molto rassicurante!
leggi qua, ci sono i link a repubblica che dice la stessa cosa e la critica, sia del blogger che del governo tedesco che dell’OMS, l’italia ha una incidenza di tumori infantili più alta e non ha centrali………o le abbiamo accese a migliaia sotto il sedere da decenni e nessuno lo sapeva?
RispondiEliminaENRICO
Come ti ho già scritto in altra sede (per chi legge, Enrico è un fiero avversario nelle diatribe che sostengo nel forum di Archivio Nucleare , sito che raduna il Gotha del nuclearismo italico), in Italia le centrali sotto al sedere le abbiamo..si chiamano vulcani!
RispondiEliminaNon è una boutade o uno spot a favore dell'energia geotermica: è geologicamente assodato e accettato che, attraverso le fenditure vulcaniche, giungano alla superficie quantitativi Radon, gas radioattivo (si trova anche disciolto nell'acqua), che poi è quello che innalza la soglia di radioattività ambientale e, presumibilmente, provoca quelle differenze che tu citi. Io ne ho sentito parlare la prima volta circa 20 anni fa nientepopodimeno che da Umberto Veronesi. Se nel frattempo il prof. Veronesi abbia cambiato idea non mi è dato saperlo: a me pare un'ottima spiegazione per un fenomeno di cui, fondamentalmente, nessuno porta responsabilità.
Diversa è la questione delle radiazioni derivanti da impianti nucleari. Che ci siano è indubitabile, quindi evitiamo di offendere col negazionismo le nostre intelligenze e quelle dello sparuto gruppo di lettori di questo blog. Che effetto abbiano, dovrebbe essere cura dei sostenitori della scelta nucleare l'accertarlo in modo più accurato possibile ed, eventualmente, studiare efficaci misure di radioprotezione anche per questi "piccoli" effetti collaterali nel luminoso cammino del progresso.
Ora ( ed è questo il senso del commento finale nel post), a me, fondamentalmente, non mi frega nulla se l'incidenza di queste radiazioni comporta solo uno spostamento infinitesimale in uno screening epidemiologico (spannometricamente: da 1 a 2,2 malati ogni 100.000 abitanti, aumento del 220%, incidenza 0,000022%).Sono valutazioni che trovo un tantino ciniche..e anche un pò schifose.
Semplicemente, finchè esiste una alternativa, preferisco percorrere quella. E non far correre consapevolmente rischi a nessuno.
A proposito: non hai scritto nulla sulla mia valutazione, fatta nel forum, del principale difetto di questo nuovo nucleare italiano.
Inutile dirti che mi aspetto un altro commento!!
Il cancelliere
commento che mi è sfuggito, dove lo hai scritto?
RispondiEliminadire che poi un aumento, un AUMENTO da 1 a 2.2 sia significativo è alquanto assurdo....campione di popolazione? stai parlando di almeno 1 milione di persone? altrimenti (per iniziare) una persona non muore in parte (brutta battuta, lo so, però lascia finire il concetto)
come hai scritto te e nel documento, c'è questo aumento, cosa dire invece di intere zone dove NON ci sono stati gli statistici casi di leucemia? è come la storia dei tre polli, il ricco ne mangia 3, il povero nessuno, ma in media ognuno ne ha mangiato 1.5, ci sono luoghi dove ci sono più casi, luoghi dove non ce ne sono, come mai non si è soffermato con stessa incisività su quei posti?
il link che non è venuto
RispondiEliminahttp://www.enerblog.it/informazione-nucleare-la-repubblica-e-la-strategia-della-paura.html
(Enrì, questi sono i commenti!)
RispondiEliminaCome ho già scritto, a me interessa il dato: statisticamente, nelle aree attorno ai 17 impinanti nucleari tedeschi monitorati, tra il 1980 e il 2003, è stato rilevato un aumento di leucemie e tumori infantili, tanto più percentualmente rilevante quanto più ci si avvicina agli impianti medesimi.
Ovviamente, visto che si parla di 17 impianti e che le rilevazioni iniziano da un raggio di oltre 70 km (e dato che la Germania è livemente più popolosa del Sahara..), devo supporre che lo screening abbia riguardato almeno svariate centinaia di migliaia di individui e, comunque, in una quantità sufficiente a rilevare il dato. Punto.
Che il mio sia ingiustificato allarmismo, a questo punto, lo si può dimostrare solo nei fatti. Qua a Caorso, negli '80, avevamo in corso una indagine epidemiologica, sospesa ai tempi della chiusura della centrale, che sarebbe utile riavviare (l'indagine, non la centrale!) E stessa cosa si potrebbe fare coi circa mille dipendenti che hanno prestato, nel tempo, servizio nell'impianto.
Eppure questi dati non escono! Per cui, io continuo a pensarla a modo mio: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si piglia......chi lo ha detto??
Quanto alla strategia della paura, è un concetto che si può ribaltare: sicuro che tutto questo millantare una imminente e altrimenti irrisolvibile crisi energetica non sia un modo per far digerire scelte non condivise e coprire l'ennesimo favore ai "ladri delle Borse?" (Queata me la ricordo: è di Trilussa!)
Quanto a Repubblica, pur avendo letto quel resoconto, ho scelto di non avvalermene per scrivere il post. Troppo sbilanciato. Se avrai la bontà di leggerti tutto il blog, noterai che è mio costume scegliermi le fonti in campo avverso!
E poi, diciamolo chiaro: la 'Repubblica' fa cagare!
Il Cancelliere