sabato 9 ottobre 2010

titanic


TITANIC

L'Italietta Berluschina nel caos atomico.

In attesa che il nostro amato Presidente del Consiglio, onorevole Silvio "Papi" Berlusconi, vinca il suo straordinario senso di irresponsabilità e si decida a pensare, oltre che ai propri guai giudiziari, anche ai problemi del paese che dovrebbe governare, il Ministro Giulio "Cesoia d'oro" Tremonti rilancia l'energia nucleare nella piattaforma programmatica delle politiche industriali del prossimo decennio.

Oltre al danno, la beffa, vien da dire. Per almeno due ragioni.

La prima ragione è politica: l'atomo ricorda sempre più le "grandi opere" diesegnate dal premier sulla lavagna in una emozionante (?) serata nello studio televisivo di Bruno "Linguetta" Vespa: una operazione di puro illusionismo. Da un anno è tutto fermo, a partire dalla costituzione della Agenzia per la sicurezza nucleare, per la quale non è nemmeno stato designato un organigramma. Considerato che per costruire una centrale ci vogliono almeno una quindicina d'anni, se ne parlerà non nella prossima legislatura ma, più probabilmente, nella prossima era geologica.

La seconda ragione è tecnica. L'Italia, al palo dai tempi del referendum, punta su centrali di terza generazione avanzata (costosissimi prototipi che nessuno è ancora riuscito a far funzionare). Nel resto del momndo sviluppato si scommette già da un pezzo sul nucleare di quarta generazione ( senza nemmeno sapere com'è, il che è tutto dire ...) e si evita di buttare soldi inutilmente.

Ma non solo.

Nel resto del mondo si sta cambiando strategia. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha avviato un ripensamento del suo piano energetico: la vita delle centrali nucleari esistenti potrà essere prolungata fino a 12 anni ma solo dietro il pagamento di una tassa sulle utilities, da 2,3 mld di euro annui complessivi, da destinare al finanziamento della ricerca e dello sviluppo delle energie rinnovabili.

Ma non solo.

Come riportato dal New York Times, tutti i maggioti esperti modiali del settore energetico concordano su un punto: si e verificato uno storico "crossover" (incrocio di traettorie) tra i costi dell'energia nucleare e e quelli dell'energia solare fotovoltaica. Per la prima volta, i secondi sono inferiori ai primi. E dunque, come indicato in un report al Congresso USA, gli Stati Uniti devono accingersi a loro volta a cambiare strategie energetiche, riducendo gli investimenti su nucleare e concentrandoli sulle fonti rinnovabili.

Nel Belpaese, di tutto ciò non si occupa nessuno!

Come i passeggeri del Titanic, affondiamo sereni nel caos atomico berlusconiano, ballando sulle note di "Meno male che Silvio c'è".

Se non fosse per questa sgradevolissima puzza di merda .....

Claudio Massari

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