lunedì 27 giugno 2011

Siamo tutti NO TAV


E' di queste ore l'annuncio che, in Val di Susa, la Polizia ha forzato i blocchi posti dai manifestanti  contrari alla costruzione della tratta Torino -Lione della ferrovia ad alta velocità, comunemente conosciuta come TAV.
Stranamente, gli organi di informazione "ufficiali" (solitamente ligi non tanto al valori del diritto di cronaca quanto piuttosto a quelli, molto più prosaici, del diritto monetario), stanno sfoggiando una insolita cautela, segno che, come suol dirsi, non sentono la terra ben ferma sotto i piedi.
A fronte delle solite dichiarazioni degli ambienti del governo e confindustriali, tendenti a vantare la vantaggiosità dell'opera ( utilizzando tra l'altro gli stessi argomenti che, fino a qualche settimana fa usavano per sostenere la scelta nucleare....) e nell'imbarazzato silenzio delle opposizioni (che della TAV sono corresponsabili) spiccano per semplicità e chiarezza le argomentazioni contrarie: si tratta di una opera inutile, finanziariamente insostenibile e ambientalmente devastante.
E' il caso di ricordare  che cosa è stata fino ad oggi la TAV? Secondo noi, è proprio il caso...
A tutt'oggi, le tratte di ferrovia ad alta velocità completate sono costate, più o meno, 1180 euro al centimetro:
quattro volte più di quanto si sia speso in Spagna, sei volte più di quanto sia costata in Francia.
Circa il 40% di questa cifra si calcola che se ne sia andato in mazzette; col rimanente si è costruita la ferrrovia e ci hanno guadagnato tutti: progettisti, costruttori, appaltatori & subappaltatori, camorra, mafia & 'ndrangheta...
Dato il suo costo, l'opera, per essere definita " conveniente" dovrebbe essere percorsa quotidianamente da 230/260 convogli: allo stato ne passano 47, con la speranza che, una volta avviate le compagnie ferroviarie private, si arrivi magari anche fino a 70!
Incalcolabili i dissesti ambientali che i cantieri hanno prodotto: nella sola tratta Firenze-Bologna molti comuni si sono trovati con gli acquedotti a secco per la deviazione delle sorgenti che li alimentavano. In cambio, l'acqua abbondava nelle gallerie, alcune delle quali sono state rifatte più volte ed in qualche caso, per risolvere il problema, si è dovuto cambiare il percorso!
In realtà, tra qualche decennio, si dovrà affrontare il problema dello smantellamento di quest'opera, in quanto sistema di trasporto obsoleto ( lo è già adesso, ancor prima di costruirlo....) ed i nostri figli e nipoti, saranno chiamati a pagarne i relativi costi, senza peraltro aver ancora estinto il debito contratto per la sua costruzione!
Allora: c'è qualcuno disposto a dichiararsi a favore????

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