mercoledì 6 gennaio 2010

la bufala 3



La bufala


Il nuovo nucleare italiano tra incoscienza e fantascienza


3) Il dito nella piaga

I reattori EPR sono del tipo “ad acqua bollente”, quindi congenitamente versati ad un elevato consumo del prezioso liquido. Quale effetto avrà l’insediamento di questa generazione di assetati mostri, per esempio, sul microclima delle risaie vercellesi o pavesi oppure sull’ecosistema delle lagune venete o del delta del Po oppure sulla perennemente assetata agricoltura della Pianura Padana e se di tutto ciò si terrà debito conto nell’individuazione dei “siti sensibili”, non è dato saperlo. Le speranze sono poche, se si pensa che, anni addietro, un pool di esperti (..ma de che?..) individuò il luogo ideale per il Sito nazionale per le scorie nel bel mezzo del Parco Nazionale del Gran Sasso!
Il dato certo è che, con l’annuncio della lista dei siti, comincerà una serrata trattativa (tipo mercato boario, per capirci bene) tra Stato ed enti locali interessati. Il rischio vero è che, alla fin fine, si finisca per costruire le nuove centrali non nei luoghi maggiormente idonei bensì dove ci sarà un sindaco condiscendente piuttosto che un fiero rompiscatole!

E questo ci porta a parlare di Caorso.

I Caorsani, sull’argomento “nucleare si-nucleare no”, non si sbilanciano troppo. Alcune categorie economiche sono blandite dalla prospettiva di una nuova crescita economica, la maggior parte pare rassegnata ad accettare un destino che non sembra in loro potere riuscire a cambiare. E le forze politiche che dovrebbero rappresentare l’intera comunità e difenderne gli interessi, si adeguano, con il consueto sfoggio di ambiguità e ipocrisia.

Il consiglio comunale è diviso tra: “Nucleare si..ma non a Caorso” e “Nucleare si.. ma non questo, il prossimo..e comunque , mai a Caorso” (non si ha notizia di eventuali casi di aperta dissidenza).
Per carità, non mancano le bellicose dichiarazioni (soprattutto del Sindaco), puntualmente seguite dalla più completa inazione. Più che altro, finiscono per parlare di soldi. Dopo il mitico “Tesoretto” (ovvero l’elemosina: piglia ‘sto soldo e non rompere le scatole! ), elargito perché si facesse finta di credere che i lavori in corso nella ex centrale fossero l’atteso decommissioning ( di cui, invece, manca persino la licenza!), ora si discute delle compensazioni e/o bonus (ovvero la mancetta, così facciamo i bravi e non rompiamo le scatole!) che il governo promette di elargire ai comuni sede di nuovi impianti nucleari. Il Sindaco, addirittura, le vorrebbe “a peso d’oro” (forse si è preso per l’Aga Khan?) e, da amministratore previdente, si spinge ad ipotizzare una “buonuscita” per i Comuni interessati, una volta che i nuovi impianti fossero giunti alla fine del ciclo produttivo, tra 50-60-70 anni!


In tutto ciò, c’è qualcuno che intravede traccia di una anche minima seria riflessione su quali siano i reali interessi del territorio caorsano e della gente che ci abita?

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