sabato 25 settembre 2010



Domenica 26 settembre continua il presidio antinuclearista di "Airone Rosso" a Caorso durante il mercatino dell'antiquariato con il proprio gazebo informativo ed una mostra fotografica opera di vari gruppi antunuclearisti.


Editoriale

Il Movimento Antinucleare in Italia nasce e si sviluppa in modo assai eterogeneo e scoordinato.
E' infatti difficile stabilire (e questo è già indicativo) quanti e quali siano i gruppi, i comitati, ecc, che lottano oggi contro la scelta nucleare e, quel che più conta, su quali basi essi conducono tale lotta.
Tuttavia dai contatti avuti e dall'intervento svolto nel corso di questi mesi, crediamo sia possibile da parte nostra tracciare a grandi linee le caratteristiche fondamentali di questo movimento.
Noi crediamo che essenzialmente siano quattro le grandi correnti che lo compongono.
La prima è costituita per lo più da individualità che, pur non svolgendo alcuna attività o militanza particolare, si dichiarano contro il nucleare per una svariata serie di ragioni.
Questa fascia di persone, certamente numerose, forma quello che potremmo definire il vero e proprio "movimento di opinione contro l'energia nucleare". Non è detto che costoro siano qualunquisti o, al massimo, ecologisti, semplicemente essi non intendono impegnarsi costantemente in prima persona, nella lotta contro i signori dell'atomo.
La seconda corrente è quella degli ecologisti. Preoccupazione fondamentale di questi "militanti del verde pulito" è quella di mantenere sano l'ambiente, di preservarlo da ogni possibile forma di inquinamento, di conservarne la bellezza e la ricchezza. Gli ecologisti, anche quelli di sinistra, non portano avanti alcun discorso politico di classe, oppure tale discorso è talmente velato da essere destinato a restare in secondo piano quando, purtroppo, non scompare del tutto.
La terza corrente è costituita da vari partiti, gruppi e movimenti di specifico che fanno riferimento alla politica tradizionale.
I militanti di tali formazioni cercano di inserirsi un po' in tutti i discorsi e di farsi così interpreti di ogni posizione antinucleare, cercando in ultima analisi, di tirare l'acqua al proprio mulino, preoccupandosi ben poco dei contenuti e delle sorti del Movimento Antinucleare, badando piuttosto a conquistare nuove simpatie, traducibili in voti o in forme per nuovi referendum.
I vari partiti, in sostanza, riescono di rado a trovare una precisa collocazione nell'ambito del Movimento Antinucleare e cercano un impossibile connubio tra le istanze generali del movimento e la propria linea di partito o di gruppo specifico, Da questo tentativo escono perciò proposte vaghe, a volte non disprezzabili, altre volte inconsistenti ed emerge soprattutto la volontà di dar vita a strutture di carattere nazionale che si sono tuttavia dimostrate inadeguate se non impotenti.
L'ultima corrente è quella ispirata ai principi di classe che vedono nella lotta al nucleare non soltanto una lotta per la difesa del territorio e dell'uomo, ma soprattutto un momento di scontro di classe, un possibile terreno di unione e di rafforzamento degli interessi economici, politici e sociali del proletariato.
In quest'ultima sfera si possono collocare, tenendo presenti e debite differenze, tanto organizzazioni di specifico quanto movimenti di massa. La loro lotta vuole anzitutto essere momento di crescita complessiva della classe in opposizione ai progetti delle multinazionali ed agli interessi del padronato nostrano.
Tale corrente, insomma, colloca la lotta antinucleare in un discorso ben più ampio e costruttivo, cercando di opporsi non solo al progetto nucleare in quanto tale ma al suo ruolo determinante nel processo di ristrutturazione del capitalismo.


Analisi del coordinatore
Mauro Baroncini

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